martedì, Maggio 6

Musetti: “Voglio vincere gli Internazionali di Roma”

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(Adnkronos) – “Sulla terra riesco a esprimere il mio bagaglio tecnico al meglio. Ma arrivato a questo punto la mia mentalità, non solo sulla terra, è quella di vincere il torneo. Su qualunque superficie si giochi". Lorenzo Musetti vuole gli Internazionali di Roma. Il tennista azzurro, appena entrato nella top ten del ranking Atp (oggi è nono) ha parlato in conferenza stampa verso il debutto nel torneo capitolino.  "Non è mancanza di rispetto verso gli altri, perché puoi benissimo perdere al primo turno. Dopo i risultati di Montecarlo e Madrid sono a Roma per tenere vivo il momento. La top ten era un obiettivo, ma sono rimasto la stessa persona. Non è cambiato molto. Certo, sicurezza e fiducia nel mio gioco sono migliorate. Raggiungere una finale 1000 tra alti e bassi e la semifinale a Madrid senza perdere un set è stato la conferma del mio livello attuale, della mia attitudine mentale. È differente giocare contro un top ten ed è diverso vincere contro un top ten”.  Musetti ha poi aggiunto: “Accolgo questa popolarità con molta gioia e anche tanto orgoglio. È bello essere ammirato da tanti bambini che inseguono un sogno. Sono orgoglioso di poter trasmettere la passione per questo sport, soprattutto pensando che 15 anni fa potevo essere uno di loro. Un consiglio? Circondarsi di persone fidate che comunque vada ti sostengono. Che ti stanno vicino anche quando prendi delle belle 'stese'. Il mio team io lo considero una seconda famiglia”. Per l'azzurro, la svolta risale al 2024: "Dallo scorso anno ho cambiato passo, prima avevo dei picchi in alto ma anche in basso. Dopo un inizio di 2024 davvero brutto mi sono sporcato le mani e sono tornato a giocare due Challenger, Cagliari e Torino, dove pur non giocando al meglio sono arrivato in fondo anche se non ho vinto. Ho ritrovato me stesso sul campo: ho perso in cinque set al terzo turno al Roland Garros contro Djokovic, ho fatto una grande stagione sull'erba con la finale al Queen's e la 'semi' a Londra, e poi di nuovo sulla terra la finale a Umago e il bronzo olimpico. Il resto della stagione non è stato eccezionale, se si esclude la semifinale a Vienna, ma se devo individuare quando qualcosa è cambiato è stato proprio un anno fa. Ho ingranato un'altra marcia e ho acquisito molta consapevolezza”. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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