giovedì, Maggio 15

Rifiuti, Piunti (Conou): “Modello del nostro Consorzio eccellenza mondiale”

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(Adnkronos) – “Un punto di partenza fondamentale è il modello. Oggi si parla di Made in Italy, ma questo nostro modello italiano del Consorzio, senza fine di lucro, il sistema di responsabilità estesa del produttore funziona benissimo e fa sì che il Consorzio degli oli minerali in Italia abbia il record in Europa. Ci sono paesi terzi, come l'India ad esempio, che hanno mandato una delegazione per sapere come facciamo. Quindi il segreto è sì la tecnologia, ma soprattutto è il modello, che ha degli aspetti organizzativi e di gestione delle risorse economiche che sono importanti, e poi ha tutta una serie di standard e di regole di qualità che bisogna via via costruire e rafforzare”. Così Riccardo Piunti, presidente Conou, intervenendo alla settima Conferenza nazionale sull’economia circolare promossa dal Circular Economy Network presso la Biblioteca Nazionale a Roma. "La normativa europea a noi ha dato molto poco – dice Piunti – Quella italiana ci ha dato dei punti di partenza fondamentali che però abbiamo dovuto difendere e consolidare. Abbiamo delle tabelle di controllo in ingresso e in uscita che sono il nostro supporto alla gestione della qualità".  “Se il prodotto rigenerato non ha qualità buona, non funziona e la circolarità si interrompe. Se il prodotto rigenerato costa troppo e non c'è un meccanismo interno, come abbiamo noi, l'economia circolare non funziona – spiega – Il modello ben gestito è la chiave di successo di tutto. Il Consorzio degli oli minerali usati raccoglie oltre 180mila tonnellate all'anno di oli minerali usati, che sono la totalità, in 103mila punti di raccolta in Italia. Queste tonnellate vanno tutte alla rigenerazione, viene scartato solo l'1,5%, che è veramente quell'olio che è così contaminato e inquinato che non può essere rigenerato. Le basi lubrificanti che si ottengono valgono un terzo del mercato italiano”. L'olio rigenerato è qualitativamente paragonabile all'olio vergine, tanto che Piunti conclude dicendo che “nessuno di noi sa se nel motore della sua macchina c'è olio rigenerato o no”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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