
(Adnkronos) –
"Non c'è fame a Gaza". Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto alle accuse di star causando una carestia nella Striscia, liquidandole come "completamente false". "Abbiamo consentito l'arrivo di aiuti umanitari a Gaza fin dall'inizio della guerra. Altrimenti, non ci sarebbero abitanti a Gaza. Ciò che impedisce l'arrivo di aiuti umanitari è una sola forza: Hamas. Ancora una volta, questo è un capovolgimento della verità. Hamas deruba, ruba gli aiuti umanitari e poi accusa Israele di non fornirli." Ha aggiunto: "Abbiamo fornito la quantità richiesta dal diritto internazionale. Ci sono centinaia e centinaia di camion carichi di tonnellate di aiuti. Finora, abbiamo fornito 1,9 milioni di tonnellate di cibo dall'inizio della guerra, quasi due milioni di tonnellate. E ora ci sono centinaia di camion in attesa sul lato di Gaza del valico di Kerem Shalom". Intanto i ribelli Houthi del movimento yemenita Ansar Allah fanno sapere che attaccheranno le navi di tutte le compagnie che lavorano con i porti israeliani nel raggio d'azione delle loro armi. "Le forze armate dello Yemen hanno deciso di attivare le loro operazioni militari a sostegno dei palestinesi e di iniziare ad attuare la Fase Quattro del loro blocco navale – ha dichiarato il portavoce militare del movimento, Yahya Saree – prendendo di mira tutte le navi appartenenti a qualsiasi compagnia che abbia rapporti con i porti israeliani, indipendentemente dalla nazionalità o dalla destinazione e ovunque possano essere raggiunte dai nostri missili e droni". Saree ha raccomandato a tutte le compagnie marittime di cessare la cooperazione con i porti israeliani. Ha invitato tutti i Paesi a fare pressione su Israele affinché ponga fine alla sua aggressione nella Striscia di Gaza e revochi il blocco dell'enclave sotto assedio. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)