giovedì, Maggio 22

A Pisa nasce il Museo delle Antichità in Piazza dei Miracoli

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(Adnkronos) – Un nuovo capitolo si apre per uno dei luoghi più celebri al mondo: in Piazza dei Miracoli, sito Unesco e cuore identitario della città di Pisa, prendono il via i lavori per il Museo delle Antichità, un grande progetto culturale promosso dall’Opera della Primaziale Pisana. Con oltre 3.700 metri quadrati espositivi – di cui 3.200 all’interno del Camposanto Monumentale e 550 di nuova realizzazione in spazi attigui al Camposanto stesso, lato nord ovest – il museo si articolerà in un percorso che intreccerà itinerari già esistenti e nuovi ambienti espositivi. I sarcofagi attualmente visibili nel Camposanto non verranno spostati, ma inseriti in modo organico nella narrazione del nuovo museo, come parte integrante di un allestimento che ne valorizzerà il significato storico, religioso e artistico. Il Museo delle Antichità, che aprirà a inizio 2027, restituirà al pubblico una straordinaria raccolta che riunisce reperti egizi, etruschi, greci e romani in una narrazione inedita fondata sul reimpiego: manufatti e testimonianze di epoche diverse, originariamente destinati alla vita quotidiana, al culto o alla sepoltura, che nel corso del tempo sono stati rielaborati o reinterpretati in epoche e civiltà successive. Un racconto che riflette il continuo dialogo tra culture diverse, in cui le opere hanno conservato traccia della loro funzione originaria, talvolta modificata o adattata a nuovi contesti e significati. L'allestimento, curato dallo studio Guicciardini & Magni Architetti, darà forma a questa concezione, profondamente voluta dal responsabile scientifico del progetto, il professor Salvatore Settis: i reperti saranno presentati non solo come testimonianze storico-artistiche, ma innanzitutto come strumenti della vita quotidiana, espressione concreta del dialogo tra forma e funzione. Un racconto che affonda le radici nell’identità mediterranea e restituisce a Pisa il suo ruolo storico di potenza marinara e crocevia di culture. Tra i nuclei più preziosi del futuro Museo delle Antichità spicca certamente la collezione di sarcofagi romani – la seconda in Italia per ampiezza e importanza dopo quella dei Musei Vaticani – inserita all’interno di un percorso che comprenderà urne etrusche, sculture greche, frammenti e capitelli di epoca romana e materiali tardo-antichi, finora prevalentemente custoditi nei depositi dell’Opera del Duomo. Emblematica, in questo senso, è la presenza di un fregio romano con delfini e conchiglie, proveniente dalla Basilica Neptuni, situata dietro il Pantheon a Roma. Il progetto prevede la sua collocazione in alto su un ballatoio, così da consentire ai visitatori di osservarne entrambi i lati: quello originario del II secolo d.C. e quello del reimpiego nel XII secolo. La particolarità di questo manufatto restituirà con immediatezza il senso del riutilizzo che attraverserà l’intera collezione, permettendo di riconoscere negli oggetti la loro funzione viva e concreta nel tempo, prima di assurgere a reperti da museo. "Con il Museo delle Antichità – afferma il presidente Andrea Maestrelli – l’Opera della Primaziale compie un gesto di restituzione culturale e civile: un patrimonio raccolto e custodito per secoli, in parte già accessibile, viene ora reso pienamente fruibile e riorganizzato secondo un progetto unitario di valorizzazione. Un modo concreto per far crescere la qualità e la profondità dell’esperienza in Piazza dei Miracoli, che da inizio 2027 si arricchirà di questo nuovo luogo da esplorare, conoscere e vivere". (di Paolo Martini) —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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