I giochi olimpici di Davos
La cerimonia di apertura dei giochi olimpici con la sua adolescenziale e gratuita depravazione, oppure la corrività del Cio nel perseguire le politiche woke che favoriscono atleti maschi che si pensano come femmine, hanno messo in secondo piano altre evidenze che decretano la morte de facto del movimento olimpico. Esse sono nella realtà dei giochi dell’esclusione, non solo per il bando agli atleti russi e bielorussi, avvenuto su ordine di Washington in un completo ribaltamento dell’idea originaria di De Coubertin, ma anche per l’accoglienza a braccia spalancate dello stato di Israele impegnato in una guerra genocida. E non basta perché secondo l’Istituto sudafricano per gli studi sulla sicurezza (Iss), l’accesso degli africani alle Olimpiadi è stato ostacolato dalla discriminazione nel ri...