giovedì, Maggio 1

Tag: draghi

O la pace o i condizionatori? Non è andata così: per la guerra paga il popolo, altri guadagnano
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O la pace o i condizionatori? Non è andata così: per la guerra paga il popolo, altri guadagnano

Molti ricorderanno sicuramente il presidente del consiglio Mario Draghi, un drago per i poteri, un serpente velenoso per i popoli, sostenuto da tutti i partiti, il quale all’inizio della guerra in Ucraina tuonò roboante: o si mandano le armi in Ucraina oppure non avremo più avuto i condizionatori d’aria, ergo elettricità ed energia. L’Europa e l’Italia sarebbero crollate. Politici di tutti gli schieramenti del sistema, analisti militari, generali, opinionisti di gran nome ma di spiccata mediocrità e pennivendoli della propaganda al soldo del potere ci riempirono la testa per convincerci che Putin di lì a poco sarebbe crollato e chi invero sosteneva la via della diplomazia e della pace non era altro che un fiancheggiatore di Putin. A tre anni da una guerra crimin...
Crisi strana ed elezioni balneari cosa c’è sotto
politica

Crisi strana ed elezioni balneari cosa c’è sotto

Alle volte può persino dispiacere averci visto giusto. Ma questa crisi di palazzo era così strana, così artificiale, così per qualche verso grottesca  che il sospetto di una commedia delle parti era quasi una certezza. E infatti tutto il copione era stato studiato per  arrivare alle urne prima che si possa manifestare in pieno il collasso economico dovuto al combinato disposto pandemia, guerra, inflazione galoppante, carenza di energia. totale assenza di sovranità e di volontà di averla. Nessun partito di quelli che ormai da troppo tempo occupano i seggi del Parlamento sapendo dire solo Sissignore agli ordini che vengono dai potentati economici per tramite dell’Europa che è la loro agenzia d’affari oltre che loro voce narrante, avrebbe resistito al disastri se le elezioni fossero state  pr...
L’arma della paura
politica

L’arma della paura

L’istigazione alla paura intesa come virtù civica e espressione di responsabilità personale e collettiva a difesa di se stessi e degli altri minacciati da pericoli imprevedibili, misteriosi e incontrastabili, ha sortito effetti eccezionali. Uno di questi consiste nell’aver trasformato le radiose visioni e le fiduciose aspettative  nel futuro in danno incombente e fatale. L’intento è quello di far intendere che l’ignoto è un rischio, perché appunto è sconosciuto. E che è più maturo e razionale sopravvivere nel noto, nel risaputo che non riserva sorprese, sempre portatrici di incognite eventualità incombenti e ineluttabili. Basta guardare a come ci hanno dipinto il dopo Draghi, quando passata la sbornia di una minoranza irresponsabile e animalesca, risentita e rancorosa: L’It...
Lega e Forza Italia escono dall’aula e non partecipano al voto di fiducia. Draghi in un vicolo cieco
politica

Lega e Forza Italia escono dall’aula e non partecipano al voto di fiducia. Draghi in un vicolo cieco

Forza Italia non parteciperà al voto di fiducia sulla risoluzione Casini che chiede che il governo vada avanti così, come se nulla fosse. Anna Maria Bernini lo ha annunciato nel suo intervento al Senato, che Mario Draghi ha ascoltato a testa bassa, visibilmente provato. Lo stesso farà il gruppo della Lega come ha annunciato il capogruppo Candiani. Sia Bernini che Candiani hanno spiegato che il centrodestra di governo aveva tentato una exit strategy per salvare il salvabile, una risoluzione presentata da Calderoli in cui si chiedeva discontinuità. E di andare avanti sulla base di un nuovo patto e di una nuova maggioranza senza il M5s. Ma Draghi, imponendo il voto di fiducia sulla risoluzione Casini, ha rifiutato anche questa possibilità. Bernini ha rivendicato la lealtà e lo spirito d...
Il golpe economico del 1992 e i suoi autori
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Il golpe economico del 1992 e i suoi autori

L’Italia di oggi, con un sistema industriale e finanziario debole ed esposto a tutti i capricci delle multinazionali e della speculazione e con un mondo del lavoro precario e sottopagato, ha una data d’inizio nel 1992.  Certo l’affermazione delle politiche liberiste nel nostro paese ha tempi più lunghi e diffusi, comincia alla fine degli anni 70 con l’austerità, passa per la sconfitta sindacale alla FIAT e per la decisione di separare la Banca d’Italia dal Tesoro, ha un punto cardine nel taglio alla scala mobile.  Tuttavia tutte queste misure liberiste non definivano ancora pienamente il nuovo sistema, che invece venne sanzionato da una sorta di golpe economico attuato in un solo mese, nel luglio 1992, dal governo di allora.  In quelle settimane il finanziere Soros ...
Crisi di governo, per Draghi, un’occasione d’oro per scappare
politica

Crisi di governo, per Draghi, un’occasione d’oro per scappare

Crisi - Che cosa sta per arrivare? La tempesta perfetta. 1. Crisi energetica causa sanzioni Russia e anni di politiche “per il climate change”. 2. Inflazione e rialzo dei tassi con conseguente crollo dei mercati finanziari già in corso. 3. Crisi finanziaria per il debito arrivato al 170% del Pil causa lockdown. 4. Depressione economica probabile, causa 1 e 2. 5. Scandali per i morti e disabili post vaccinazione che sono in costante aumento. 6. Sconfitta della Nato in Ucraina nonostante la valanga di aiuti, addestramento e armamenti a Volodymyr Zelensky. È possibile quindi ipotizzare che Mario Draghi si voglia defilare in tempo. Questo è uno dei motivi della crisi. L’obiettivo di Draghi era il Quirinale, non avendolo raggiunto, non ve...
Voto. Dalla Ue agli Usa, dai banchieri alla Cgil tutti tifano per lo status quo
politica

Voto. Dalla Ue agli Usa, dai banchieri alla Cgil tutti tifano per lo status quo

Il voto anticipato sarebbe una iattura per l’Italia e per il pianeta. Proprio così: dai palazzi alti della Ue alla grande finanza passando per la Casa Bianca e la stampa internazionale è un coro unanime contro le urne. Perché Mario Draghi, l’uomo della provvidenza, ritorni sui suoi passi. La Ue capeggia il partito del non voto Una ricerca realizzata da Goldman Sachs a fine maggio lo fa capire chiaramente. Puntando i riflettori sull’Italia si dice che un eventuale governo senza Draghi al timone porterebbe problemi per la messa in opera del Recovery plan. Neanche a dirlo, sotto processo è il centrodestra e le posizioni eurocritiche  di Salvini e Meloni. Più i sondaggi decretano il successo di Fratelli d’Italia più le urne diventano pericolose. L’esercizio della demo...
“L’inevitabile” crisi di governo in Italia e i soliti ricatti europei
politica

“L’inevitabile” crisi di governo in Italia e i soliti ricatti europei

Le dimissioni presentate dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e la conseguente crisi del governo italiano hanno ovviamente fatto il giro del mondo e provocato varie reazioni, in una fase dove i governi occidentali, proclami a parte, si trovano in uno stato di oggettiva difficoltà.  Negli Stati Uniti, vero dominus della politica italiana, New York Times e Washington Post parlano di governo che traballa, con quest’ultimo che scrive: “Il primo ministro italiano Mario Draghi dice che si dimetterà, il governo rischia il collasso”, sottolineando che “negli ultimi 17 mesi, il primo ministro Mario Draghi è stato una rara forza unificante nella politica italiana”, e i 5 Stelle, “ex partito populista che ha perso la maggior parte del suo sostegno – hanno optato per il boicottaggio appar...
Dalle vaccinazioni di massa al sostegno a Kiev, i 17 mesi di Draghi
politica

Dalle vaccinazioni di massa al sostegno a Kiev, i 17 mesi di Draghi

Dal coprifuoco per il Covid alla guerra in Ucraina. I 17 mesi di Mario Draghi a palazzo Chigi non sono stati di ordinaria amministrazione. Nel febbraio 2021 l'Italia era molto diversa. Le feste natalizie di fine 2020 furono con il coprifuoco alle 22 e massimo due visitatori per ogni famiglia. Bar e ristoranti chiusi: solo asporto. Le vaccinazioni cominciarono a rilento. Vietati gli spostamenti tra regioni diverse. La polizia ti fermava ad ogni angolo per chiederti l'autocertificazione. Il 2020 registrò centomila morti in più rispetto alla media degli anni pre covid. Draghi imboccò subito la strada delle vaccinazioni di massa: il 2021 si chiuse con circa 60 mila morti in più rispetto alla media ma senza alcun lockdown. Il 2022 vede gli italiani vivere senza restrizioni e la letalità del...
Dl aiuti in Senato, M5s non vota. Aleggia il fantasma della crisi di governo
politica

Dl aiuti in Senato, M5s non vota. Aleggia il fantasma della crisi di governo

I 5 stelle non voteranno la fiducia al decreto aiuti che stamani va in Aula al Senato. L'annuncio del leader Giuseppe Conte, aprendo ieri sera l'assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati al termine di una giornata convulsa e contraddittoria, mette i governo a un passo dalla crisi. L'orientamento era emerso nel corso del Consiglio nazionale dei pentastellati. Non sono bastate le promesse di un nuovo patto sociale e di nuove misure contro i bassi salari a convincere il M5s e alla vigilia del voto di fiducia in Senato il partito si divide su una decisione sofferta che potrebbe essere prodromica ad altri "strappi" dentro al Movimento, sancendo la rottura netta con il governo Draghi.   "Chiederemo di fare una verifica per capire se questa maggioranza c'è ancora...
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